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Vent'anni di neoliberismo e trasformazioni produttive hanno minato categorie e strumenti della politica e progressivamente svuotato le forme della democrazia. Gli imperativi economici e disciplinari del nostro tempo sono l'estensione della proprietà privata fin dentro la sfera del vivente, il mito della sicurezza con le sue implicazioni segregazioniste, il dominio incontrastato della logica del mercato. Ma per combatterli non serve il rimpianto di condizioni ormai irrimediabilmente tramontate. Conviene piuttosto individuare, fin nelle forme di vita più correnti dell'epoca, nel destino condiviso degli individui, gli attriti, i punti di rottura, l'eccedenza dei bisogni e dei desideri sulla disciplina gerarchica e produttivista.